BENEDIZIONE del 1° MARZO 2003, PRIMO SABATO del MESE
al Prado Nuevo di EL ESCORIAL (Madrid)

La Santissima Vergine: Vengo a dare una benedizione a tutti questi oggetti per le famiglie, per le madri, perché portino pazienza con i loro figli. Sollevate tutti gli oggetti.

Vi benedico, figli miei, come vi benedice il Padre per mezzo del Figlio e con lo Spirito Santo.

Messaggio del
23 ottobre 1981

Parla Nostro Signore: "Invoca Elohim, figlia mia, invoca Elohim, tuo Padre Celeste, Re dell’universo, figlia mia, affinché ti consoli, figlia mia; questa stessa sofferenza la sto soffrendo anch'io costantemente, a causa della perversità di tutti i peccatori. Dì loro che si convertano, che non commettano ancora peccati; perché si distruggeranno da se stessi. Figlia mia, invocalo affinché ti consoli. Dillo a tutti, che se non confessano le proprie colpe e se non si pentono, il Padre Eterno li manderà nel lago di zolfo per tutta l'eternità.

Dì loro che hanno pochissimo tempo; che si pentano; che pensino un poco alla Passione di suo Figlio, che venne da Lui mandato sulla terra per redimerli tutti dal peccato; essi però non vogliono pensare alle loro colpe. Dì loro che stanno offendendo Dio costantemente; che meditino, che pensino a ciò che il Figlio di Dio patì durante la Passione; come venne incoronato di spine, come lo flagellarono; come versò le sue ultime gocce di sangue per tutti voi, figlia mia.

Dillo a tutti, che non avranno il tempo di pentirsi. Che il Padre Eterno sta per dare corso alla sua ira da un momento all'altro; che si pentano. Diglielo, figlia mia, dillo a tutti. Che il Figlio di Dio scenderà in una nube e non tarderà molto a mandare i suoi angeli a mietere sulla terra le messi secche che non danno frutto; che i suoi eletti stiano pronti; non badino al nemico. Si, figlia mia, dì a tutti loro che si convertano, che nel giorno del giudizio Io scenderò come Giudice, non come amico, perché é adesso che sto dando loro delle opportunità: che le colgano e non lascino per il domani quello che possono fare oggi; si rendano conto che i mille anni della bestia sono giunti al termine; che Satana domina ai quattro angoli della terra, figlia mia, per impossessarsi delle anime per la guerra. Dillo a tutti che facciano in modo, nel giorno del giudizio, di essere segnati nel libro della vita. Dillo a tutti che Io non voglio che si dannino, dillo che mia Madre sta soffrendo molto per tutti loro. Non posso sopportare che mia Madre soffra; sta costantemente soffrendo e piangendo. Non potrebbero essere contenute in nessun recipiente le lacrime che mia Madre versa ogni giorno per tutti voi. Si pentano, prima che giunga l'ora del castigo, perché la lotta sarà orribile. Dillo a tutti, figlia mia, che poi non dicano che non li ho avvertiti di pentirsi, di confessare i propri peccati e di cercare di stare alla mia destra nel giorno della mia venuta; sarà orribile andare con il nemico, figlia mia. Dillo a tutti che si pentano e che chiedano perdono al Padre Eterno, che il Padre Eterno li sta aspettando tutti.

Addio, figlia mia. Sii forte come Io lo sono stato sino all'ultimo istante. Non vi sia di peso questa lotta, perché poi sarete eternamente nelle dimore del Padre Eterno. Addio, figlia."

Commento al Messaggio
del 23 ottobre 1981

"Chiama Elohim, figlia mia, chiama Elohim, il tuo Padre Celeste, Re dell’Universo, figlia mia, perché ti consoli; Questa stessa sofferenza la sto vivendo Io costantemente, a causa della perversità di tutti i peccatori." (Nostro Signore)

La parola "Elohim" allude a uno dei nomi con cui si nominava Dio nell’Antico Testamento; viene chiamato così nel periodo patriarcale (a partire dalla rivelazione a Mosé, nel Libro dell’Esodo, cap. 3, viene chiamato "Yahveh"). Appare nei Vangeli, quando san Marco lo pone sulle labbra di Gesù quando sul Calvario Gridò a gran voce: "Eloì, Eloì, lema sabactani?", che significa: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" e che pronunciò nel salmo 22 (21). Durante questi momenti la sua anima era oppressa dal peso dei nostri peccati che aveva preso su di sé, avendo il Padre acconsentito che fosse sommerso in un abisso insondabile di sofferenze.

Ecco perché non appare strano che nel messaggio sia lo stesso Signore a proporre a Luz Amparo di invocare "Elohim", "il tuo Padre Celeste", le dice, affinché la consoli con quella stessa consolazione del quale Lui stesso aveva avuto bisogno sia durante la crocifissione che, alcune ore prima, nel Getsemani, e che dovette sperimentare il terribile abbandono da parte di Dio Padre. Questo ci fa capire le parole del salmista, che sono sempre state applicate alla Vittima innocente, Gesù Cristo:

L'insulto ha spezzato il mio cuore e vengo meno.

Ho atteso compassione, ma invano,

consolatori, ma non ne ho trovati.

(Salmo 68,21)

"Dì loro che stanno offendendo Dio costantemente; che meditino, che pensino a ciò che il Figlio di Dio patì durante la Passione; come venne incoronato di spine, come lo flagellarono; come versò le sue ultime gocce di sangue per tutti voi, figlia mia."

Meditare la Passione del Signore è la caratteristica principale della spiritualità del Prado Nuevo, sin da quando venne richiesto per la prima volta dalla Vergine, il 14 giugno 1981. Quanti meravigliosi frutti si possono raccogliere da questa pratica eminentemente cristiana! I mezzi per realizzarla sono diversi: la lettura della Passione nei Vangeli o in libri di devozione, la Via crucis, la preghiera dei misteri dolorosi del Rosario, ecc. Gli stessi messaggi contengono dei frammenti di grande valore e bellezza e ci descrivono, secondo quanto contemplato da Luz Amparo, le scene riguardanti quei momenti di dolore.

Un autore ormai classico, padre Luis de la Palma, s.j. (sec. XVIII), nella sua nota opera "Historia de la Sagrada Passion" parla dei benefici che si traggono da questo pio esercizio: "La meditazione della Passione è adatta ad ogni persona e ad ogni stato. È potente nel sottrarre gli uomini alla vita cattiva e nel risvegliare nei principianti il dolore e il disgusto dei propri peccati; è di consolazione per coloro che la utilizzano e un più che perfetto esempio di ogni virtù; costituisce un efficacissimo incentivo all'amore (...) Tutti gli esempi delle virtù di Cristo nostro Signore, distribuiti durante tutta la sua vita, risplendono nel modo più alto durante la sua Passione; tutto ciò che disse nei suoi discorsi, tutta la sua dottrina e gli eccellentissimi consigli, si trovano nella sua Passione; tutta la profondità dei travagli che uno può patire, e la miseria estrema a cui si può giungere per seguire la giustizia, si trovano nella Passione; ogni disinganno ed ogni conoscenza della verità stanno nella Passione, così come nella Passione si trovano ogni scienza, raziocinio e sapienza celeste."

Le frasi seguenti del messaggio illustrano in dettaglio alcuni degli annunci profetici, e contengono dei misteri che soltanto il tempo potrà svelare: "Che il Padre Eterno sta per dare corso alla sua ira da un momento all'altro; che si pentano (...). Che il Figlio di Dio scenderà in una nube e non tarderà molto a mandare i suoi angeli a mietere le messi secche della Terra che non danno frutto (...); si rendano conto che i mille anni della bestia sono giunti al termine."

Non dimentichiamo che il Cielo ha un modo diverso dal nostro per contare il tempo, e che ciò che a noi sembra imminente, non lo è per il Signore, per il quale tutto è presente. D'altra parte, il compimento delle profezie è condizionato dalla risposta dell'uomo a Dio (si veda il caso di Ninive raccontato nella profezia di Giona: convertitasi la città, con il re in testa, il castigo annunciato si allontana. Giona 3, 1-10)

"Dillo a tutti che non voglio che si dannino, dillo che mia Madre sta soffrendo molto per tutti loro. Non posso sopportare che mia Madre soffra; sta costantemente soffrendo e piangendo."

Tornano alla mente le parole del libro delle Lamentazioni, che sono state applicate in modo allegorico alla Vergine Maria:

"Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c'è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta." (Lam 1,12).

Sono un mistero insondabile i patimenti dei Cuori di Gesù e di Maria, che per ill grande amore che li unisce, sono come un Cuore solo. È la Vergine dei Dolori, nostra Signora delle Angosce, la Madre del Redentore... ferma ai piedi della Croce, inondata di dolore, ma dall’animo forte. L'amore immenso del suo Cuore Immacolato ha sorretto Maria in quei momenti di supremo abbandono e dolore; in Lei divennero realtà quei versetti del Cantico dei Cantici che dicono:

"perché forte come la morte è l'amore,

tenace come gli inferi è la passione:

le sue vampe sono vampe di fuoco,

una fiamma del Signore!

Le grandi acque non possono spegnere l'amore,

né i fiumi travolgerlo". (Ct 8,6-7)

L'amore, quando è autentico, è accompagnato dalla sofferenza, e Maria Santissima ama e soffre contemporaneamente; nel suo Figlio Innocente e torturato vede un riepilogo completo di tutte le ingiustizie; e contemporaneamente le provocano dolore i peccati degli uomini, di noi peccatori. Quindi è indispensabile che andiamo tutti alla Croce del Calvario; lì incontreremo Maria, la Madre del Crocifisso, il Salvatore, che ci libererà dalle nostre colpe con il suo Sangue redentore.

"Fate apostolato in tutte le parti del mondo,
figli miei, diffondete i messaggi!
Quanti disdegnano i miei messaggi!
Portateli in tutti gli angoli della terra!"
(La Santissima Vergine, 1-10-1983)

(EJEMPLAR GRATUITO)

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